Introduzione ai Chakra


Chakra è una parola sanscrita che letteralmente significa “ruota” e sovente identifichiamo con questo termine i sette centri energetici principali dell’essere umano, anche se il numero totale dei chakra è praticamente incalcolabile: la tradizione Yoga parla di ben 88.000 centri distribuiti su tutto il corpo. Sono spesso descritti come “ruote” perché è così che appaiono quando vengono osservati frontalmente (da parte di coloro che sono in grado di vedere le energie sottili), anche se la loro natura è quella di vortici di energia entrante o uscente dal corpo caratterizzati dall’avere un aspetto anteriore ed uno posteriore (con relativo vortice) fatta eccezione per il primo ed il settimo che sono monodirezionali. I chakra sono veri e propri trasduttori energetici che trasformano le energie dei piani sottili in energie più grossolane spingendosi fino al piano materiale (e viceversa). Ognuno di essi sottende a molteplici funzioni e produce i suoi effetti all’interno di uno spettro ben preciso di frequenza vibratoria caratteristica per quello specifico centro, infatti ad ogni livello sono associati un colore, una nota, un elemento, una emozione, un principio nutritivo, un piano di realtà etc., etc. Inoltre nutrono la rete energetica del corpo ed immettono energia vitale all’interno del sistema dei meridiani che diffondono poi a tutto l’organismo e, contemporaneamente, esternano riversando nell’aura il prodotto del loro funzionamento rendendo di fatto “leggibile” lo stato psico-emotivo-fisico di una persona. Fisicamente ogni centro ha un corrispettivo plesso nervoso e regola il funzionamento di una specifica ghiandola del sistema endocrino, il che comporta un interazione muscolo-scheletrica e biochimica (che di riflesso si estende anche ad organi e tessuti) non che implicazioni emotive e psichiche, si capisce facilmente quindi l’importanza che ricopre mantenere in salute ed efficienza questi centri, in quanto variazioni nel funzionamento dei chakra influenzano l’interezza sia del comportamento che delle percezioni, dei pensieri e della salute di un individuo. Qualora anche un solo chakra non sia in equilibrio sarà molto difficile riuscire a guardare la realtà per quello che è realmente ed è questa una condizione particolarmente rara per l’essere umano medio. Lo stato di salute di un chakra può essere verificato in molti modi differenti, sia dalle caratteristiche che assume percettivamente, sia per le conseguenze manifeste che determina. Sostanzialmente possiamo dire che ogni chakra possiede alcune caratteristiche salienti quali rotazione, forza e grado di apertura. In certe condizioni o a causa di traumi o errati stili di vita un chakra può risultare debole, inattivo, ruotare in senso inverso o addirittura bloccarsi. Al contrario talvolta, in circostanze particolari, si può determinare un’apertura di uno o più centri, di solito passeggera, ma è possibile, attraverso un lavoro mirato, mantenerla permanentemente. Quando ciò accade si ha una “rivelazione” o “rivoluzione” nel proprio modo di percepire l’esistenza, e si dischiudono qualità del tutto peculiari ed uniche, che talvolta assumono le caratteristiche di veri e propri “poteri” o “benedizioni”. Chi ha modo di sperimentare un’apertura degna di questo nome raramente può dimenticare questo tipo di esperienza, che sovente cambia l’approccio alla vita dello sperimentatore.



Ci sono poi da prendere in considerazione altri aspetti che regolano l’armonia funzionale dei chakra tra loro. Ogni individuo possiede tre canali energetici principali: il canale centrale è chiamato “Shushmana” esso attraversa tutti i punti centrali dei chakra partendo dalla base della spina dorsale fino alla sommità della testa e corrisponde al percorso in cui fluisce l’energia Kundalini quando viene risvegliata e liberata dai blocchi. Poi ci sono Ida e Pingala, due canali che partono rispettivamente dalle narici e passando per il 6° chakra discendono fino al primo. Ida parte dalla narice sinistra e stimola la parte destra del cervello. Possiede la qualità fredda del prana, ha effetti calmanti. L’energia della Luna trasporta apana, energia negativa, energia dell’eliminazione che regna nell’area al di sotto dell’ombelico e controlla reni, intestino e ghiandole sudorifere. Pingala invece dalla narice destra, stimola la parte sinistra del cervello e qui la qualità del prana è calda, ha effetto stimolante, motiva e pulisce. Rappresentando l’energia del Sole trasporta prana, energia positiva, che dimora tra la gola e il cuore, controllando le funzioni della voce e dei muscoli. Ida e Pingala hanno un andamento sinusoidale che intreccia con Shushmana influenzando la rotazione dei chakra in base alla qualità delPrana ed Apana che metabolizziamo nel corpo, per questo le semplici tecniche di respirazione possono sortire effetti significativi ed immediati anche a questo livello. Lungo il tratto ascendente/discendente sono collocate due conformazioni che offrono un naturale ostacolo al libero fluire delle energie. Dal primo chakra a salire, troviamo la cavità toracica, una vera zona vuota che taglia nettamente il corpo, le energie e la psiche a metà, dividendo l’intero psicosoma in una regione “inferiore” (più inconscia e reattiva) ed una “superiore” (più cosciente e flessibile). Essendo che il quarto chakra, si trova praticamente sovrapposto a questa barriera, energeticamente si parla di “triangolo inferiore” e “triangolo superiore” andando ad identificare con questa terminologia i gruppi di tre chakra che si trovano sotto o sopra a quello centrale. Più in alto troviamo invece il collo, una naturale strettoia che rallenta lo scorrere delle energie ascendenti e discendenti. E’ di entità molto più lieve come ostacolo rispetto alla cavità toracica, però quando andremo ad analizzare nel dettaglio le qualità di ogni chakra, questa caratteristica ci offrirà interessanti spunti di riflessione. Il grande blocco della cavità addominale quindi, rappresenta il principale ostacolo che impedisce all’uomo di poter usufruire appieno della manifestazione delle due grandi forze o tendenze che lo sostengono durante l’arco di tutta la sua vita: la forza ascendente (della materia che tende al divino) e la forza discendente (del divino che discende nella materia). Appare dunque evidente, senza entrare troppo nel dettaglio, l’importanza che detiene un corretto e consapevole uso del diaframma (respirazione) ed una corretta postura della schiena. Entrambe caratteristiche che vengono seriamente prese in considerazione per tutte le discipline umane: dal canto alla recitazione, dalle arti marziali alla danza etc etc etc. semplicemente perché sono accorgimenti atti a garantire un migliore flusso di energie sottili che determinano poi un miglioramento delle qualità relative di ogni singolo centro e favoriscono un libero fluire delle forze ascendenti e discendenti che mettono in connessione l’uomo con l’universo.